All'ospedale, con la Capitana e Majid, il genio della lampada

Discesa all’inferno

Eravamo all’ultima serata con vari amici, prima che venisse fuori uno dei tanti rinvii.
Majid dalla prima volta dice che devo provare gli spaghetti dei Tontons (è il nome del ristorante) così mi fa arrivare un piatto buono per tre persone, pieno di frutti di mare. Mi faccio aiutare a mangiarli, ma sempre troppi ne mangio. Allora ricordo un amico naturista che mi diceva : quando mangi  di sera e hai delle sofferenze su quelle verrai colpito per non dormire e lamentarti. Così è: una probabile incrinatura nel tendine del braccio viene trovata dalla mia digestione notturna per colpirmi. All’uscita del ristorante mi sto già massaggiando il braccio cosciente che c’è  qualcosa che non va. In albergo non riesco a stare a letto dal dolore. Per fortuna con un brufen sembra migliorare. Il giorno dopo è peggio. La mia dottoressa che già mi prende a cuore, per fortuna ne ha altri. Il braccio è gonfio, non si piega e non si raddrizza. Un altro giorno nel precipizio, poi comincio a sgonfiare il braccio e inizio a risalire. Ma sono debole e la notte parto direttamente con il muco nei polmoni e scatarramento continuo. Speriamo di tamponare con cose leggere, ma continuo a precipitare, sono al fondo e alle lacrime.

All'ospedale, con la Capitana e Majid, il genio della lampada

Arriva il quattro settembre, giorno in cui dovevamo essere partiti, e organizzato grande concerto per Gaza e in onore della Flotilla. Interviene il nipote di Mandela. I rapper suonano molto per i tunisini che ballano e cantano. Quando stiamo andando via… mi presentano una coppia di marocchini, lei lavora con Anne a Bruxelles, lui fa un po’ la spola. Sarà un San Tommaso ma dice che in Marocco diffidano delle notizie ufficiali (anche al Jazeera?). Quindi mi chiede di fare un’interivsta con uno appena rientrato dalla West Bank. Sarà la prima di una lunga serie: mi intervistano svedesi, maldiviani, francesi.
Chi è Anne? Dottoressa belga, ha lavorato in  Africa con MSF e ora a Bruxelles con i migranti. Il divertente è sentirla dire “per fortuna sono io che viaggio e non mio marito. Io non troverei i calzini dei bambini, non saprei cosa dargli a colazione, lui invece è bravissimo” la grande è andata a scuola il primo di settembre, con la mamma lontana….. 

Nel frattempo Majid è tornato dal sud con un peschereccio senza buchi (due precedenti facevano acqua da varie parti). Scafo metallico, arrotondato, senza cabine ma con una torretta centrale, sembra la lampada del genio, sarà la nostra imbarcazione con me primo mozzo. Inshallah!

Vista la mia situazione di salute, decidiamo, su consiglio locale, di andare in ospedale con ambulanza. Si fanno aspettare per arrivare ma poi con già accertamenti fatti in ambulanza, si va avanti bene. La radiografia conferma la polmonite. Ci raggiungono dal nostro team medico e si fanno in quattro per farmi trasferire in una clinica polmonare, molto più pulito e con personale abbondante. Il direttore ha preso a cuore l’intervento per un attivista della Flotilla. Sarà tutto gratis. All’arrivo io vorrei disperatamente dormire ma si rifiutano: lunga TAC con e senza contrasto. Polmonite bilaterale batterica, si può prendere dovunque! Ricoverato in terapia intensiva, già tre giorni, piano piano risalgo……. 60 ore di ossigeno, antibiotici in vena, aerosol. Già che ho fatto un intervento al cuore procedono ad un ecocardio, almeno il cuore è a posto. 

Prima del ricovero c’era stato l’arrivo delle navi da Barcellona, andiamo con tutte le nostre delegazioni e tanti cittadini che inneggiano alla Sumud Flotilla. Israele colpisce la nave ammiraglia con bomba incendiaria e il governo tunisino fa salti mortali per bloccare le navi in partenza ma sarà dura. Dopo l’incredibile successo mediatico della flotilla, non molleremo!